Diario di un'apprendista astronauta by Samantha Cristoforetti

autore:Samantha Cristoforetti [Cristoforetti, Samantha]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: saggio, astronomia
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2018-10-10T16:00:00+00:00

Il primo ombelicale viene retratto, segno che manca meno di un minuto al lancio. Meno di un minuto e non saremo più l’equipaggio di backup. Che esperienza irripetibile, è stata. Torneremo a Bajkonur tra sei mesi, tutto si svolgerà in maniera pressoché identica, ma non sarà lo stesso: non sarà primavera e non saremo così spensierati, anzi l’ampio tempo libero lasciato dal programma di attività ci sembrerà non bastare mai per portare a termine tutte le cose ancora in sospeso. Non faremo tardi festeggiando nella palazzina del Gruppo operativo ballando fino allo sfinimento e non ci saranno uscite notturne nel parco, dopo il coprifuoco, per scherzare e chiacchierare sotto il cielo stellato della steppa. All’equipaggio di backup sono perdonate tante piccole infrazioni. Un paio di giorni fa, a tarda notte, insieme a un gruppetto di giovani istruttori, io e Anton ci siamo trovati davanti il capo di Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa. Arrivato da Mosca, veniva a fare una passeggiata al Viale dei Cosmonauti. Con nostro sollievo, il suo unico commento nel vederci è stato “Dov’è il terzo?”, mentre cercava con gli occhi Terry che si era allontanato per fare una telefonata. A Bajkonur piace vedere gli equipaggi al completo, anche nel mezzo della notte, quando dovrebbero essere a dormire.

Per segnare la fine imminente del nostro status di backup, oggi pomeriggio, mentre l’equipaggio prime riposava, sono piombata nelle stanze di Anton e Terry e li ho trascinati fino al Syr Darya, attraverso un’apertura nella recinzione. È permesso passare di là per andare a correre, anche se non dovremmo probabilmente uscire da soli. Siamo andati a gettare nel fiume una bottiglia, dopo averci infilato dentro una nostra foto, uno delle migliaia di ritratti di equipaggio che abbiamo firmato durante interminabili sessioni indicate sull’agenda quotidiana come “attività simbolica”. Vi abbiamo scritto sopra un messaggio e abbiamo incluso un indirizzo email creato ad hoc. Che cosa sciocca. Se tutti avessero la stessa idea, i fiumi si riempirebbero di immondizia. Mi giustifico puerilmente pensando che l’occasione è davvero speciale e che questa parte di mondo è ben poco abitata. E per fortuna, visto che ogni tanto cade un’astronave dal cielo. Non so se un misterioso abitante della steppa ci manderà un’email, un giorno, ma l’uscita al fiume ci ha dato l’occasione di assistere a uno spettacolo meraviglioso: poco più a valle c’era un branco di cavalli che si abbeveravano, una scena di forza e bellezza che anticipava il lancio di stanotte.

Ormai ci siamo, e la trepidazione inizia a farsi sentire. Ho già assistito dal vivo a un lancio, ma quella prima volta fu molto diversa: non conoscevo nessun membro dell’equipaggio, nemmeno Terry, che, per un caso della vita, adesso è qui accanto a me. Oggi, in cima a quel razzo, ci sono tre amici che abbiamo abbracciato fraternamente soltanto due ore fa, in prossimità della rampa di lancio. Credo che nessuno possa immedesimarsi in loro quanto noi, in questo momento, nemmeno i loro familiari, che pur guardano certamente con maggiore apprensione. Con gli occhi della

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